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Teresa, io e la cucina

apr 01, 2022

La mia famiglia è sempre stata a metà tra “l’affollamento familiare”, nel senso più ironico del termine, e il catering.

Ripensando a questa combinazione spesso mi viene da ragionare su come sia stato quasi impossibile, per me, non scegliere la via della ristorazione.


Ho sempre amato molto la mia famiglia e quando lo dico nel cuore si aprono una miriade di sensazioni, una mescolanza di gioia e malinconia dei tempi passati dove la felicità era lì anche se delle volte non la vedevamo.

 Ho ricordi meravigliosi di pranzi insieme e pomeriggi di risate con i miei “mille” cugini, dico mille perché papà aveva nove fratelli e di conseguenza il passo per avere molti cugini è stato breve.


Ammetto, non mi è mai mancato l’affetto della famiglia neppure quando comunicai a papà che avevo lasciato Teresa per dedicarmi alla conoscenza del mondo dal punto di vista, anche, culinario.


Teresa.


Teresa è stata quel mix di spezie e peperoncino che delle volte inserisci in una ricetta per dare più verve ad un piatto altrimenti poco dinamico.


Quando arrivammo a Napoli dagli Stati Uniti i miei aprirono una gastronomia, di giorno frequentavo l’istituto l’alberghiero A.E. Ferraioli e al pomeriggio aiutavo nel locale.


Quando finivo passavo, anche solo per un saluto veloce, da casa dei nonni ma un giorno, iniziato come sempre, si concluse inaspettatamente, verso le sette di sera, con l’incrocio dei miei occhi con quelli color nocciola di Teresa; quando nonna mi apri la porta alle sue spalle c’era lei, la figlia della nuova vicina di casa.


In un minuto capì che dovevo rimanere impresso nel suo cuore ma, data la giovane età, non avevo la più vaga idea di come fare. Evidentemente mio nonno notò il diverso atteggiamento nei giorni successivi perché un pomeriggio, stranamente, venne a trovarmi alla gastronomia per raccontarmi di come avesse conosciuto nonna e di cosa aveva fatto per conquistarla. Per un attimo mi chiesi come avesse fatto a capire tutto ma, in silenzio, lo abbracciai perché mio nonno mi aveva appena suggerito come coinvolgere Teresa nella mia vita.


Quell’estate i turbamenti furono molti quasi quanto e corse che facevo tutti i pomeriggi per arrivare dai nonni e far assaggiare anche Teresa, che puntualmente la nonna invitava, i piatti che preparavo pensando a lei perché, come suggerito da mio nonno, non c’è più grande dichiarazione d’amore che cucinare qualcosa che sublimi il palato altrui.

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